MANIFESTO DEL FORUM NAZIONALE
PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE
Noi non vogliamo che le persone arrivino sulle nostre coste con i barconi,
per questo vogliamo che possano viaggiare o chiedere protezione senza rischiare la vita.
Noi non vogliamo che le organizzazioni di trafficanti continuino a crescere,
per questo vogliamo che le persone non debbano rivolgersi a loro per muoversi o per fuggire.
Noi non vogliamo che le persone rinuncino ad aiutare lo sviluppo dei propri paesi,
per questo vogliamo che possano decidere di rimanere, emigrare, tornare in modo libero e legale.
Noi non vogliamo che le persone siano costrette a scappare da guerre e carestie,
per questo vogliamo fermare la vendita di armi ad altri paesi e una finanza predatoria che scommette perfino sul prezzo del cibo.
Noi non vogliamo perdere la libertà di movimento ottenuta in Europa dopo secoli di guerre e separazioni,
per questo crediamo che l’unico modo per mantenerla sia allargarla, condividerla anche con gli altri.
Noi non vogliamo che razzismo e xenofobia crescano nelle società e nelle democrazie Europee,
PER CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE
Noi non vogliamo che le persone arrivino sulle nostre coste con i barconi,
per questo vogliamo che possano viaggiare o chiedere protezione senza rischiare la vita.
Noi non vogliamo che le organizzazioni di trafficanti continuino a crescere,
per questo vogliamo che le persone non debbano rivolgersi a loro per muoversi o per fuggire.
Noi non vogliamo che le persone rinuncino ad aiutare lo sviluppo dei propri paesi,
per questo vogliamo che possano decidere di rimanere, emigrare, tornare in modo libero e legale.
Noi non vogliamo che le persone siano costrette a scappare da guerre e carestie,
per questo vogliamo fermare la vendita di armi ad altri paesi e una finanza predatoria che scommette perfino sul prezzo del cibo.
Noi non vogliamo perdere la libertà di movimento ottenuta in Europa dopo secoli di guerre e separazioni,
per questo crediamo che l’unico modo per mantenerla sia allargarla, condividerla anche con gli altri.
Noi non vogliamo che razzismo e xenofobia crescano nelle società e nelle democrazie Europee,
per questo vogliamo lavorare tutti insieme per far crescere e condividere
diritti e opportunità.
Noi non vogliamo che una cattiva gestione dell’accoglienza crei tensioni e disagio nella società,
per questo vogliamo che sia destinata a chi ne ha bisogno e non sia concentrata in luoghi massificati, ma diffusa.
Noi non vogliamo che i soldi dei contribuenti siano utilizzati per politiche migratorie inefficaci e onerose,
ma vogliamo politiche efficaci di redistribuzioni delle ricchezze a livello globale.
Noi non vogliamo perdere le nostre culture,
per questo vogliamo che crescano e si arricchiscano nel confronto con le altre.
Per tutto questo il 3 dicembre 2017 a Roma abbiamo dato vita al Forum Per cambiare l’ordine delle cose, a cui hanno partecipato da decine di città italiane e non solo più di 500 persone, attive nella costruzione quotidiana di una società sempre più aperta e solidale.
Da qui in avanti chiediamo a chiunque si riconosca in questo percorso di diffondere nelle proprie città e nei propri quartieri le idee e le proposte emerse nel Forum.
Chiunque potrà utilizzare quanto emerso dai lavori del 3 dicembre per far crescere nella società italiana ed europea la l’idea che l’immigrazione è un’opportunità e non una minaccia.
Noi non vogliamo che una cattiva gestione dell’accoglienza crei tensioni e disagio nella società,
per questo vogliamo che sia destinata a chi ne ha bisogno e non sia concentrata in luoghi massificati, ma diffusa.
Noi non vogliamo che i soldi dei contribuenti siano utilizzati per politiche migratorie inefficaci e onerose,
ma vogliamo politiche efficaci di redistribuzioni delle ricchezze a livello globale.
Noi non vogliamo perdere le nostre culture,
per questo vogliamo che crescano e si arricchiscano nel confronto con le altre.
Per tutto questo il 3 dicembre 2017 a Roma abbiamo dato vita al Forum Per cambiare l’ordine delle cose, a cui hanno partecipato da decine di città italiane e non solo più di 500 persone, attive nella costruzione quotidiana di una società sempre più aperta e solidale.
Da qui in avanti chiediamo a chiunque si riconosca in questo percorso di diffondere nelle proprie città e nei propri quartieri le idee e le proposte emerse nel Forum.
Chiunque potrà utilizzare quanto emerso dai lavori del 3 dicembre per far crescere nella società italiana ed europea la l’idea che l’immigrazione è un’opportunità e non una minaccia.
In particolare ci siamo soffermati sulle seguenti proposte la cui applicazione farebbe
cambiare l’Ordine delle Cose :
-
Riattivare l'effettiva possibilità di ingresso regolare per motivi di lavoro
ed aprire nuovi canali di ingresso per ricerca di lavoro permettendo
altresì la regolarizzazione anche di a chi è già presente sul territorio
nazionale. Costruire tavoli territoriali per promuovere il
coinvolgimento di Università, Enti Locali, Terzo Settore e Impresa
nella costruzione di partenariati volti all’ingresso regolare.
-
Sostenere la riforma del Regolamento Dublino nella direzione indicata
dal Parlamento Europeo rafforzando la tutela per i minori non
accompagnati e, favorire meccanismi di accesso protetto per richiedenti
asilo potenziando i canali umanitari già sperimentati. Promuovere
l’urgente attivazione di una iniziativa straordinaria di “evacuazione
umanitaria” dalla Libia verso Paesi sicuri nei quali potere godere di
protezione.
-
Cancellare gli accordi di esternalizzazione delle frontiere con i paesi
terzi finalizzati al contenimento delle partenze, ai respingimenti e ai
rimpatri forzati, denunciando al tempo stesso l’utilizzo strumentale dei
fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo. Le risorse liberate
potranno così essere investite nel finanziamento dei canali legali
indispensabili all’efficace smantellamento della rete dei trafficanti.
-
La richiesta d’asilo non può essere l’unica modalità di entrata; per
cambiare questa situazione bisogna da una parte ampliare le nozioni di
protezione internazionale e umanitaria e dall’altra aprire vie di entrata
regolare non di protezione, ma di progetto migratorio volontario.
-
Avviare un percorso stringente finalizzato al reale superamento dei
CAS e di ogni altra forma di accoglienza emergenziale integrando i
servizi di accoglienza nel sistema dei servizi sociali locali migliorando
in tal modo il welfare per tutti nella sua capacità di fornire servizi di
inclusione basati sulla partecipazione sociale e politica dei migranti,
anche in coordinamento con il mondo del volontariato e dell’attivismo
sociale evitando approcci meramente assistenziali.
-
Le dimensioni anche numeriche della presenza di persone che hanno
subito traumi estremi nonché le vittime di tratta, rende questo tema non
una questione tecnica per addetti ai lavori, ma una questione sociale di
grande respiro, che richiede metodologie di intervento competenti e
innovative attualmente non diffuse.
-
Prevedere una reale trasparenza delle politiche pubbliche riguardanti le
politiche migratorie a livello internazionale rendendo pubblici gli
accordi, anche di polizia, i protocolli d'intesa, e i programmi con Paesi
terzi con i relativi finanziamenti .
-
Creare spazi di incontro e formazione per progettare percorsi contro
l’odio e l’esclusione.
-
Sfidare la narrazione razzista e tossica del noi contro loro e il discorso
di odio, attraverso un’informazione corretta in linea con i principi della
Carta di Roma e una comunicazione positiva del fenomeno migratorio
che restituisca protagonismo ai migranti.
Molti altri sono i temi emersi e li renderemo pubblici nei prossimi giorni.
Oltre agli appuntamenti che le tante realtà locali potranno organizzare nei
loro territorio, il Forum lancerà a breve appuntamenti nazionali e
internazionali. Il primo possiamo già annunciarlo oggi:
il 31 gennaio porteremo le proposte del Forum a Bruxelles, al Parlamento Europeo.
Solo uniti, in tanti e tante ce la possiamo fare.
E da oggi lo siamo.
Per info e contatti
http://pclodc.blogspot.it percambiarelordinedellecose@zalab.org
il 31 gennaio porteremo le proposte del Forum a Bruxelles, al Parlamento Europeo.
Solo uniti, in tanti e tante ce la possiamo fare.
E da oggi lo siamo.
Per info e contatti
http://pclodc.blogspot.it percambiarelordinedellecose@zalab.org
Commenti
Posta un commento